L’Ospedale “Luisa Guidotti” si trova nello stato dello Zimbabwe (Africa centro-meridionale), all’interno della Missione cattolica “All Souls” di Mutoko, a circa 170 chilometri dalla capitale, Harare.

Fondato nel 1932, prende il nome, dal 1983, dalla dottoressa italiana, modenese, che vi prestava servizio negli anni ’70 e che fu uccisa nel luglio del 1979, per avere assistito tutti coloro che avevano bisogno delle sue cure, durante la guerra per l’indipendenza della allora Rodesia.

All’inizio, l’Ospedale constava di cinque capanne con pareti e tetto di paglia e pavimento in terra battuta.

Il lavoro della dottoressa Marilena Pesaresi all’interno dell’ospedale

La dottoressa Marilena Pesaresi nasce in una famiglia riminese con padre e madre esemplari e profondamente cattolici e numerosi fratelli e sorelle che l’hanno sempre affiancata ed aiutata nella sua attività. Dopo la laurea in Medicina e la frequenza formativa in ospedali italiani, nel 1963 parte per quella che sarebbe stata per molti decenni la sua vita, l’attività di medico missionario in Africa.

Dopo un primo periodo trascorso all’ospedale di Harare, affiancando i medici locali, giunge come missionaria a Chirundu (al confine tra la Rodesia del Nord e quella del Sud, attualmente rispettivamente Zambia e Zimbabwe). Dopo alcuni mesi la Missione di Chirundu chiude per le tensioni di confine e i cruenti conflitti armati. Marilena torna allora a lavorare all’ospedale di Harare nel reparto chirurgico. Nel 1968 si trasferisce a Mutoko dove per alcuni mesi lavora assieme alla dottoressa Guidotti e a Caterina Savini, una infermiera missionaria forlivese, che già lavoravano là e avevano iniziato a sviluppare quell’ospedale. Si sposta poi in Zambia, a Sichili e Ndola, missione di Luanshia, per portare aiuto alla popolazione di quel Paese. Il rapporto con la gente del luogo è fortissimo e profondo. Marilena viene circondata da stima ed affetto e la gente la chiama “la donna dal cuore grande”. La dottoressa Pesaresi ha sempre ricordato con nostalgia e commozione quegli anni eroici durante i quali Le capitò di salvare la vita a tanti, anche a persone assalite e gravemente ferite da animali feroci.

Dopo avere trascorso dieci anni in Zambia, nel 1983 viene chiamata da Monsignor Chakaipa a Mutoko per prendere il posto della dottoressa martire Luisa Guidotti. L’ospedale, dopo gli anni della guerriglia che aveva interessato il Paese, era stato quasi abbandonato ed era in pessime condizioni. La dottoressa Pesaresi, come spesso riferiva, era preoccupata per l’impegno che l’aspettava ma desiderosa di trasformare in realtà un sogno che le sembrava bello ed impossibile, quello di ridare vita all’ospedale che era stato già centro di riferimento in passato per la popolazione locale grazie all’opera incessante di Luisa Guidotti e Caterina Savini.

Tanti progetti per l’ospedale

Allo sviluppo dell’ospedale contribuiscono via via le donazioni che giungono a Marilena, donna forte e determinata, generosa ed infaticabile, dotata di un immenso carisma, da numerosissimi amici riminesi e non. Ci piace ricordare un trentino doc, il dottor Carlo Spagnolli che, chirurgo stimatissimo, ha prestato per moltissimi anni la sua attività a Mutoko, risultando un punto di riferimento certo per tantissimi pazienti con patologie chirurgiche provenienti anche da terre lontane e fornendo un supporto di grandissimo valore per Marilena affiancandola nella gestione dell’ospedale e nelle attività correlate.

La forza di Marilena è stata anche quella di porsi come punto di riferimento per tanti altri soggetti, persone singole o gruppi, che, “innamorati” di Lei e dei Suoi progetti, anche a prima vista, hanno voluto farLe sentire, ciascuno a suo modo, la loro vicinanza. Così, molti medici riminesi e non, dal fratello di Marilena, il dottor Antonio Pesaresi, Tonino per gli innumerevoli amici, al dottor Flavio Bologna, entrambi cardiologi presso l’ospedale di Rimini, al prof. Nigro, infettivologo presso l’Università di Catania, solo per citarne alcuni ed infermieri come la mitica Cesarina, già caposala presso la terapia intensiva cardiologica di Rimini e tanti altri volontari si sono affiancati per periodi più o meno lunghi a Marilena, rendendo possibile la buona riuscita di molti progetti da attuare presso l’ospedale di Mutoko ed ideandone altri.

E sono nati progetti che, avendo come punto di partenza l’attività di quell’ospedale, hanno coinvolto e coinvolgono tuttora, per una parte rilevante del loro percorso, strutture assistenziali distanti anche migliaia di chilometri da quell’ospedale africano. É nata così “Operazione Cuore”, fortemente voluta da Marilena e sviluppata dai suoi collaboratori con l’aiuto di tante famiglie riminesi, della Caritas, delle Istituzioni Comunali, Provinciali e Regionali. “Operazione Cuore” ha provveduto a portare in Italia, presso la Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Infermi di Rimini, un grande numero di pazienti dello Zimbabwe, prevalentemente bambini, con malattie cardiologiche necessitanti di cure cardiochirurgiche non praticabili in quel Paese. Allora, completato a Rimini l’inquadramento diagnostico preliminarmente effettuato a Mutoko, i piccoli pazienti vengono trasferiti presso le cardiochirurgie del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna o in altri Centri di eccellenza cardiochirurgici italiani dove vengono operati per poi tornare a Rimini per il periodo di convalescenza necessario prima del ritorno in Zimbabwe. Un ruolo determinante per la riuscita di “Operazione Cuore” è quello svolto dalle famiglie della nostra provincia che con generosità ed affetto assistono i piccoli pazienti ed un loro famigliare durante il soggiorno in Italia ospitandoli ed assistendoli durante il loro difficile percorso e, soprattutto, dalla onnipresente, infaticabile Sara Barraco.

L’ampliamento del “Luisa Guidotti”

Tornando all’ospedale, che è il perno di tutte le attività assistenziali, impressionanti sono stati i cambiamenti strutturali ed organizzativi riguardanti la sua attività in questi ultimi decenni. L’ospedale è stato via via ampliato e si è dato corso a numerose opere di ristrutturazione, le vecchie capanne sono state sostituite con edifici in muratura ed oggi, con 120 posti letto, serve una popolazione di più di 62,000 abitanti che vive in piccoli villaggi disseminati nel territorio dei distretti rurali di Mutoko e Mudzi e delle aree adiacenti. Al suo sviluppo hanno contribuito alcuni amici riminesi che, a partire dalla seconda metà degli anni ’90 per iniziativa dell’indimenticabile dottor Luciano Chicchi, cui è stata dedicata una scultura posta all’interno dell’area dell’ospedale, si sono riuniti nell’Associazione “Verso Mutoko Onlus” prima e hanno dato vita poi, nel 2012, alla Fondazione Marilena Pesaresi Onlus. La Fondazione è nata per rafforzare il legame tra Rimini e l’Ospedale di Mutoko e per assicurare una continuità di aiuti nel tempo alle sue attività, ponendosi anche al servizio di tutte le molteplici realtà che ne condividono gli scopi. Ciò anche in attuazione di due convenzioni di collaborazione tra la Diocesi di Rimini, l’Arcidiocesi di Harare e la Fondazione Marilena Pesaresi Onlus.

Ma lo sviluppo dell’ospedale è stato possibile anche per le relazioni che Marilena ha intrecciato con la comunità locale e con alcuni personaggi di origine italiana che a lungo hanno operato in Zimbabwe. E, nonostante le vicessitudini della politica locale, non è mai venuto a meno il rispetto per Marilena Pesaresi prima e Massimo Migani, il suo successore, poi, sempre fedeli ai loro ideali, da parte delle autorità nazionali e locali.

L’ospedale dispone attualmente di vari reparti: Medicina uomini e donne, Pediatria, Ostetricia con sala travaglio e parto, Chirurgia con Sala Operatoria, Riabilitazione, Laboratorio Analisi, Radiologia, Sezione di Malattie Infettive, Oculistica. Recentemente è stato avviato un Ambulatorio Odontoiatrico con annesso Laboratorio Odontotecnico, dotato di moderne attrezzature. Vengono trattate qui le patologie dentarie molto diffuse in pazienti con malattie infettive e, spesso, con problemi nutrizionali e sono curate patologie del cavo orale anche in conseguenza di traumi.

Oltre all’attività rivolta ai pazienti ricoverati, è intensa l’attività ambulatoriale: lunghe file di pazienti ogni giorno affollano gli ambulatori; oltre mille sono coloro che hanno accesso, ogni anno, all’ambulatorio dedicato a soggetti portatori di HIV, AIDS e patologie correlate (da ricordare che l’ospedale Luisa Guidotti è stato tra i primi in Africa a trattare la malattia con farmaci antiretrovirali e ad accogliere in regime di ricovero malati di AIDS in fase terminale). Poichè poi è necessario seguire nel tempo i pazienti operati al cuore in Italia e sottoposti a terapia cronica anticoagulante, è stato attivato da alcuni anni un Ambulatorio specifico che si giova della collaborazione, in tempo reale, di un Cardiologo riminese per le decisioni terapeutiche più opportune.

Da segnalare anche l’attività della Scuole per Ostetriche attivata presso l’ospedale Luisa Guidotti e che è volta a creare professionalità utilissime a livello locale e nazionale.

Attualmente alcuni medici locali collaborano con il dottor Massimo Migani, odontoiatra di origine riminese e Direttore dell’ospedale, nella attività assistenziale.

Un nuovo aiuto a Mutoko: il dottor Massimo Migani

Il dottor Migani è volato a Mutoko ad affiancare stabilmente la dottoressa Pesaresi nel novembre 2010. Aveva conosciuto direttamente quella realtà per la prima volta nel 2005 e vi aveva lavorato per alcune settimane. Era stato profondamente colpito da quell’esperienza tanto da tornare là per alcuni periodi nel 2006 e nel 2007 approfittando dei suoi giorni di ferie e poi per un anno a cavallo tra il 2008 e il 2009. Stabilitosi a Mutoko, Massimo si getta a capofitto nella attività dell’ospedale mettendo a disposizione di quella popolazione  le sue capacità professionali e affiancando Marilena nelle attività gestionali di una struttura ormai complessa per dimensioni e diversificazione delle attività.

Dal 2014 il dottor Migani viene nominato Direttore dell’ospedale Luisa Guidotti succedendo alla dottoressa Marilena Pesaresi che termina la sua vita terrena a Rimini il 29 dicembre 2018 dopo una lunga malattia che affronta con la fede ed il coraggio che hanno caratterizzato la sua intera esistenza.

La riorganizzazione dell’ospedale

Negli ultimi anni è stata promossa una riorganizzazione dell’ospedale in linea con le strategie della sanità dello Zimbabwe che richiedono una grande aderenza alle linee guida internazionali in termini gestionali ed assistenziali cosa che, come è ben comprensibile, richiede grandi sforzi in una realtà come quella di Mutoko. Comunque si è dato particolare peso allo sviluppo alla promozione di Missioni filantropiche, in aggiunta a quelle già attivate in Cardiologia ed Oculistica, nell’ambito dell’Ostetricia e della Ginecologia, della Medicina Interna, della Chirurgia Otorinolaringoiatra e della Chirurgia Orale. In particolare dal 2018 l’ospedale ha introdotto l’utilizzo routinario delle pratiche cliniche dell’ecografia ostetrica, della cardiotocografia durante il parto e della ecografia generale di base, sia diagnostica che operativa. Nel 2019 l’ospedale si è fatto promotore dell’introduzione dell’utilizzo di un approccio teorico pratico con l’utilizzo di simulatori ostetrici per la gestione delle emergenze ostetriche. Dal 2014 il reparto di Odontoiatria è stato un centro di riferimento per il tirocinio pratico degli studenti della “School of Dental Therapy” scuola ministeriale di terapia dentale e del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria della “University of Zimbabwe”. Dal 2018 il reparto è stato accreditato dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri dello Zimbabwe come Centro di Formazione per il tirocinio pratico post laurea dei neolaureati in Odontoiatra e Protesi Dentaria e accoglie, a rotazione, tirocinanti in servizio per il periodo richiesto dalle locali legislazioni; il reparto offre servizi di Odontoiatra Conservativa, Endodonzia, Chirurgia Orale-Paradontale-Implantare e Protesica. Dal marzo 2019 e grazie alla collaborazione con l’Azienda Newster di Rimini il Luida Guidotti Hospital ha completato l’installazione di uno sterilizzatore per i rifiuti ospedalieri solidi e, in linea con la legislazione vigente, è il primo ospedale in Zimbabwe a riciclare rifiuti solidi speciali abbattendo l’utilizzo di inceneritori. Il materiale sterile e irriconoscibile viene riciclato come materiale da costruzione per le pavimentazioni esterne in cemento dell’ospedale.

Il leone che sa

Per finire Marilena, “IL LEONE CHE SA” come la chiamavano nella sua Mutoko, può essere felice non solo per avere curato tante persone malate, non solo per avere portato in quella terra lontana la testimonianza della sua fede, ma anche per aver saputo trasmettere a tanti di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla, un messaggio di amore destinato a rinnovarsi negli anni. Grazie Marilena per essere stata la persona che tutti noi vorremmo essere ma che raramente siamo e grazie a Massimo per avere preso il testimone portato da Luisa Guidotti prima e da Marilena poi alla guida dell’ospedale proseguendo il loro percorso missionario in quella piccola Rimini che è Mutoko.