L’Operazione Cuore ha bisogno di famiglie che offrano la propria ospitalità ai ragazzi che arrivano in Italia insieme ad un familiare per essere curati. Alle famiglie che vorranno ospitare si chiede il vitto e l’alloggio, mentre tutte le spese e le visite mediche saranno a carico dello staff dell’Operazione Cuore. Per chi fosse interessato ad aiutare questi ragazzi, può contattare:
Referente del servizio: Sara Barraco (c/o Caritas 0541.26040)
Di seguito alcune notizie sull’Operazione Cuore
Operazione Cuore è un progetto, nato nel 1985 che permette ai bambini cardiopatici, proveniente dallo Zimbabwe, si essere operati in Italia e ricevere le cure necessarie per la loro guarigione. A Mutoko, presso l’Ospedale ‘Luisa Guidotti’, opera la missionaria riminese, dottoressa Marilena Pesaresi.
La Caritas Diocesana sostiene parte delle spese del progetto e si occupa della raccolta delle offerte, inoltre coordina le famiglie che ospitano i bambini in Italia e spesso ospita le mamme e i bambini nell’attesa di trovare una famiglia affidataria. L’attività di accoglienza e coordinamento con le famiglie e con le strutture sanitarie è svolta da Sara Barraco, una volontaria che, notte e giorno, si prende cura dei bambini dal momento dell’arrivo a quello dell’intervento, fino al rientro in patria.
L’aspetto burocratico dei documenti è seguito dal Centro Servizi Immigrati. A partire dal 2000 è in atto una convenzione con la Regione Emilia Romagna che si fa carico dei costi delle operazioni e della degenza ospedaliera dei cardiopatici che vengono seguiti da un’équipe di medici dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Alcuni volontari della Caritas e il cardiologo Tonino Pesaresi seguono tutte le fasi degli interventi, le visite di controllo, gli spostamenti ecc.
Dal 1985 al 2010 sono stati operati 200 bambini e ragazzi africani con gravi malformazioni cardiache che sono tornati a casa guariti.
Nel 2009 ‘Operazione cuore’ ha visto l’arrivo in Italia di 5 bambini e 3 mamme. Sono stati effettuati 11 interventi. 4 bambini e 2 mamme sono tornati in Zimbabwe, mentre 3 non ce l’hanno fatta e sono deceduti nel corso dell’anno. Nel 2010 sono arrivati in Italia 11 bambini accompagnati dalle mamme; sono stai effettuati 13 interventi chirurgici (alcuni bambini hanno dovuto subire un secondo intervento).