Sono iniziati i lavori a Mutoko per la realizzazione delle nuove sale operatorie… L’architetto Giovanni Arcangeli, in loco per supervisionare i lavori, ci racconta come sta andando.

Il racconto della prima settimana

“Abbiamo concluso la 1° settimana al “Luisa Guidotti Hospital”.
Siamo subito partiti alla grande con la definizione del progetto delle sale operatorie. Inoltre un meeting tra il sottoscritto, il dott. Massimo Migani e il personale ospedaliero delle sale operatorie, dottori, chirurghi, ferrista, ecc.

Il materiale è pronto!

Nel frattempo abbiamo provveduto con Kaseke, il responsabile della manutenzione, ad acquistare tutto il materiale necessario per i lavori e a firmare il contratto fra l’ospedale e una impresa locale.

Tutto questo grazie alla donazione in memoria di Augusto Melucci, fatta dalla moglie Annamaria che ha permesso di ristrutturare in tutte le sue parti le sale operatorie dell’ospedale.

In questa settimana passata ci si è preparati all’arrivo dei volontari di Castelvecchio che da anni oramai supportano in varie iniziative e con la loro presenza periodica, l’ospedale.

Iniziati i lavori per la messa in funzione del nuovo sterilizzatore

Al loro arrivo era quasi tutto pronto per iniziare i lavori dell’impianto fotovoltaico.
Già nel progetto finanziato dal Campo Lavoro Missionario e per fare assistenza alla messa in funzione dello sterilizzatore donato dalla ditta Newster, che verrà posizionato giovedì prossimo.

Tutto ciò chiaramente reso possibile dalle donazioni italiane e dal lavoro dei volontari che coordino sia in Italia che con la mia presenza qui. Il positivo, oltre alla concretezza delle opere eseguite, è anche dal vivere un cambiamento di rotta nella gestione dell’ospedale negli ultimi anni.

L’utilizzo e l’impiego della mano d’opera locale, l’entusiasmo del personale ospedaliero e delle aziende del territorio è palpabile e, se fino a qualche anno fa, notavo un atteggiamento di attesa nei confronti dei “bianchi”. Ora vedo una forte partecipazione e consapevolezza che non veniamo qui come “generosi donatori”, ma al servizio delle loro necessità, portando conoscenza tecnica e sicuramente tecnologica, ma cercando di integrarla con le loro tradizioni, anche se, mi rendo conto ancora tanti passi avanti devono essere fatti, fintanto che non diremo più “noi” e “loro”, ma solo “noi”.”

Arch. Giovanni Arcangeli